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Albus Dumbledor
And so we come to the last point of Thought Control, the third chapter of the BITE model.
Only when you step out of the Focolare Movement will you understand that you have lived in another universe. Sometimes it seems as if I have walked for many years with virtual reality glasses and I find out that the world is much more beautiful in real life than when I was with the Movement.
It's not "us versus them", friends are true friends, I can be myself, no need of an other identity, I can decide for myself what clothes to wear, who to hang out with and most importantly what I believe and think.
I no longer have to go between doing one thing and thinking about the other. I no longer have to see the world through Chiara's limiting eyes. I'm free.
Because once you get out of the Movement you understand that there was a new "map for reality" in you all those years that showed you the world through gray glasses and everything seemed pale and grim. Only within the Movement did everything have a color, everything seemed perfect.
One day I took off those glasses and saw the world and my life as if in a kaleidoscope with beautiful colors that changed every stroke and I really started to enjoy and love life. I now meet people who are so much more into life and open to others, I enjoy true friendships that are unconditional. I live my life.
I often think of Gen Verde's song: "Vivere la vita con le gioie e i dolori di ogni giorno....." ( in English: Living life with the joys and pains of every day.....)
I have always sung it with all my heart but now I live it.
Instill new “map of reality”? ✅
Nuova “mappa della realtà”
E così arriviamo all'ultimo punto di Controllo del Pensiero, il terzo capitolo del modello BITE.
Instillare una nuova "mappa della realtà"
Solo uscendo dal Movimento dei Focolari capirai di essere vissuto in un altro universo. A volte mi sembra di aver camminato per tanti anni con gli occhiali per la realtà virtuale e scopro che il mondo è molto più bello nella vita reale rispetto a quando ero con il Movimento.
Non è "noi contro loro", gli amici sono veri amici, posso essere me stesso, non ho bisogno di un'altra identità, posso decidere da solo che vestiti indossare, con chi uscire e soprattutto cosa credere e cosa pensare.
Non devo più passare dal fare una cosa e pensare un'altra. Non devo più vedere il mondo attraverso gli occhi limitanti di Chiara. Sono libero.
Perché una volta uscito dal Movimento capisci che c'era in te in tutti quegli anni una nuova "mappa della realtà" che ti mostrava il mondo con gli occhiali grigi e tutto sembrava pallido e cupo. Solo all'interno del Movimento tutto aveva un colore, tutto sembrava perfetto.
Un giorno mi sono tolto quegli occhiali e ho visto il mondo e la mia vita come in un caleidoscopio con bellissimi colori che cambiavano ad ogni tratto e ho iniziato davvero a godermi e ad amare la vita. Ora incontro persone che sono molto più interessate alla vita e aperte agli altri, mi piacciono le vere amicizie che sono incondizionate. Vivo la mia vita.
Penso spesso alla canzone del Gen Verde: "Vivere la vita con le gioie e i dolori di ogni giorno....."
L'ho sempre cantata con tutto il cuore ma ora la vivo.
Instillare una nuova “mappa della realtà”? ✅
Il testo italiano è stato tradotto con Google Translate.
© Photo - India Times
Comments
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La cosa buffa è che taluni, di fronte alle nostre rimostranze, ci accusano di vivere in un Truman show 😅
ReplyDeleteAccusa incolpa sempre l'altro, sono decenni che lo vedo e....figuratevi che io non sono foc.Non oso cercare di pensare cosa hanno subito chi era dentro... lo hanno fatto anche con me..poi se a qualcuno fa piacere essere maltrattato..prego accomodati, a questo punto ritengo però che tu abbia seri problemi.. ma non di fede
DeleteAccusare gli altri di vivere in un Truman show???? Persone che la loro vita si svolge sempre nello stesso modo accusano gli altri, che curagio che fidek!!! Si ricordino però che il protagonista ad un certo punto si accorge che è LUI che vive in una sceneggiata, saluta tutti, chiude la porta e se ne va. Cari foc. che ancora vivete nello show affrontate le vostre paure attraversate il mare in tempesta ( i problemi e le paure che vi pongono continuamente davanti) scoprirete che la vita ...aperta la porta è la fuori
DeleteMi auguro che abbiate visto il film altrimenti non potete capire, alcune frasi spiegano proprio il personaggio, sostituite l'isola del film con Loppiano capirete che un film al limite dell'assurdo in realtà non lo sia così tanto
DeleteProvate a pensare al finale del film Truman finalmente affronta il mare in tempesta ( tutti i problemi che vengono posti davanti ai foc) arriva davanti alla porta e si accorge che il mondo non finisce dove qualcuno mi ha posto dei paletti e la apre...il regista il burattinaio incomincia a dirgli.... ma dove vai non ti senti bene qui con noi, resta penso io a te penso io PER te. Sostituiamo l'isola con il mov, con Loppiano cambiamo il mare con tutte le paure che vengono poste di fronte alle persone...ora, la porta l'ho già aperta..ci sono a questo punto due possibilità, saluto tutti esco e lo show finisce...richiudo la porta continuo a vivere le mie paure le mie fobie e farmi dirigere da un regista, vivrò il resto della mia vita secondo un copione scritto da altri che per il resto della mia vita avranno il controllo su di me? Esco..resto a te la scelta
DeleteGrande Roho!
ReplyDeleteMy great surprise immediately after I had left the movement was to experience something that I had not felt in the nine years I had been a 'focolarino': the simple feeling of happiness.
ReplyDeleteTrue
ReplyDeleteQuando ho lasciato il focolare una delle prime cose che ho fatto, mi trovavo a Toronto, e' stato andare dopo il lavoro in in negozio che vendeva articoli per artisti e comprare colori e penneli per incominicare a disegnare e dipingere.....cioe' riprendere un cammino che mi ha appassionata sin da bambina e che avevo dovuto "mettere in soffitta".
ReplyDeleteI felt free after I left the movement too and I could finally do whatever I wanted. It is an amazing feeling to be myself! Nobody could control everything about my life anymore.
ReplyDeleteIo ricordo ancora il posto ed il momento in cui ho avuto la netta sensazione di aver essermi tolto uno zaino pesante dalle spalle. In realtà il passaggio precedente mi ha fatto sentire come se mi avessero strappato la terra da sotto i piedi; a quel punto mi sono lasciato andare. Stazione Principe, binario 11. 1997. Come fosse ora.
ReplyDeletePer me la gioia più grande é stata quella di ricominciare a respirare e gioire della vita e delle piccole cose. Il primo lusso che ho sperimentato é stato quello di scegliermi io con chi avere a che fare, mandando così a quel paese tutte quelle persone moleste che mi stavano rovinando la vita. Impagabile
ReplyDeleteE di ammettere a me stessa che certe persone mi erano sempre state sulle scatole e mi stavano sulle scatole. Di ammettere che no, non amavo "tutti" e non dovevo sentirmi in colpa per questo.
DeleteInteressante questa cosa che dici sul fatto di sentirsi liberi da sensi di colpa per non aver amato tutti. Uno dei tanti sensi di colpa instillati da una cultura veterocattolica e punitiva. 👌🌿
DeleteIo mi ricordo che avevo voglia di leggerezza , di fare cose normali : " perdere" tempo con un' amica con cui non riuscivo mai a vedermi , andare a teatro , comprarmi un vestito senza pensare se potesse essere quello giusto , avere del tempo semplicemente per me
ReplyDeleteMi ritrovo in tutto quello che dite perché l’ho provato quando appartenevo ad un’altra setta ecclesiale…
ReplyDeleteCome é semplice la vita...e Gesù ci ha solo chiesto di "guardare i gigli del campo"....sentire il silenzio, non più quello carico di tensione, ma quello semplice, dello stare con sé stessi...
ReplyDeleteAnche io ho avvertito una sensazione prima di straniamento e poi di leggerezza quando ho preso la mia decisione di lasciare la struttura del Movimento. La cosa che mi aveva sfibrato e deluso di più era stata la mancanza di sperimentazione di un vero " mettersi in gioco" con i miei coetanei gen, oltre che dover per forza rispondere a un cliché se si doveva essere accettati. O anche la percepita disparità di considerazione rispetto ad altri, il senso di soffocamento nel dover reprimere i propri sentimenti e la propria autenticità per evitare discussioni. La concezione negativa del litigio è davvero limitante: se gestito, infatti, aiuta a crescere e a conoscere meglio gli altri e se stessi. E questo, oltre che in famiglia, lo sto sperimentando proprio in questo lasso di tempo con degli amici. Devo dire, però, che ho mantenuto diversi rapporti solidi e sinceri con persone dell'Opera con le quali condividevo un rapporto di reale amicizia ( giovani e meno giovani) e ne sono ancora oggi soddisfatto. Hanno capito la mia scelta, non mi hanno mai giudicato e hanno tenuto - in maniera sana e autentica - il legame che avevamo costruito. E che, ancora oggi, sono per me una fonte di grande arricchimento..
ReplyDeleteAnche a me è successa la stessa cosa, mi capivano non mi giudicavano....poi sono uscito di casa, dimentico il tel. torno dopo pochi sec. a prenderlo, apro la porta, non mi sentono entrare....e mi stanno massacrando. Da una ex... il mov.dei foc. ovvero la menzogna che ti sorride.. calzante definizione !!
DeleteRispondere ad un clichè per essere accettati..la disparità di considerazione nei confronti di altri, reprimere i propri sentimenti e personalità per non discutere.. a discapito però nei confronti di una che vuole dominare gli altri.In un certo modo ti sei già risposto da solo Forse hai trovato anche VERI amici se è così tienili stretti ma sono mosche bianche, come ho scritto sopra io NO davanti sorrisi dietro il coltello Spera ma controlla, ho assistito a tante di quelle menzogne che controllo se la neve scotta
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