Why do I carry the name Roho Ya Bure?


“Freedom is not a place, nor is it a gift. It is the choice to be yourself, despite the fears, expectations, and limitations that you encounter along the way. You have freed your own soul by shaping yourself......"
Roho Ya Bure


Roho ya Bure is a mythical story that originated in East Africa, primarily in the Swahili culture along the coasts of the Indian Ocean. The name literally means “The Soul of Freedom” or “The Free Soul” in Swahili. The story is often told as an allegory about the human search for meaning, freedom, and overcoming inner obstacles. Here is a summary of the story:

The Story of Roho ya Bure

A long time ago, in a village surrounded by dense mangrove forests and the rolling ocean, there lived a young man named Zuberi. He was a talented woodcarver, famous for his artwork depicting nature and ancestral spirits. But deep inside, Zuberi felt trapped. Although he had everything anyone could want—a family that loved him, a community that valued him, and a talent that secured his future—he felt an inexplicable emptiness.

One night, as the moon shone brightly over the ocean, Zuberi heard a mysterious voice whispering on the wind. The voice said:
“If you wish to understand who you truly are, you must find the Roho ya Bure. But be warned: the journey is perilous and the path unknown.”

Confused but determined, Zuberi decided to take on the challenge. He left his village with nothing more than his chisel, a small piece of wood, and some provisions.

The Journey

His journey took him through enchanted forests, vast deserts, and abandoned ruins. Along the way, he met several guides, including a wise old woman who taught him to embrace his fears, a bird who taught him the art of patience, and a flowing river who showed him the value of letting go.

Each time he learned a lesson, he used his chisel to further carve the piece of wood he was carrying. The wood slowly transformed into a beautiful sculpture, although Zuberi himself did not understand what he was creating.

The Encounter with Roho ya Bure

After years of wandering, Zuberi reached a mystical mountain that towered above the clouds. At the foot of the mountain stood a giant gate, on which was written:
“Only he who has carved his true soul may enter.”

Zuberi looked at his carving, which had now taken on an intricate and beautiful form. As he held it up to the gate, it opened to reveal a radiant light. There, in the heart of the mountain, he met Roho ya Bure—a being as boundless and free as the wind.

Roho ya Bure spoke:
“Freedom is not a place, nor is it a gift. It is the choice to be yourself, despite the fears, expectations, and limitations that you encounter along the way. You have freed your own soul by shaping yourself, just as you carved the wood.”

The Return

When Zuberi returned to his village, he was no longer the man he had once been. He radiated an inner peace and strength that inspired all in his presence. He became a mentor and storyteller, and the story of Roho ya Bure was passed down from generation to generation as a reminder that true freedom comes from self-discovery.

Significance of the Story

The story of Roho ya Bure symbolizes the human journey to understand and free oneself from internal and external shackles. It emphasizes that freedom is not something you receive, but something you create through courage, reflection, and growth.

Perché porto il nome Roho Ya Bure?

Roho ya Bure è una storia mitologica che ha avuto origine nell'Africa orientale, principalmente nella cultura swahili, lungo le coste dell'Oceano Indiano. Il nome significa letteralmente "L'anima della libertà" o "L'anima libera" in swahili. La storia è spesso raccontata come un'allegoria sulla ricerca umana di significato, libertà e superamento degli ostacoli interiori. Ecco un riassunto della storia:

La storia di Roho ya Bure

Tanto tempo fa, in un villaggio circondato da fitte foreste di mangrovie e dall'oceano in tempesta, viveva un giovane di nome Zuberi. Era un talentuoso intagliatore del legno, famoso per le sue opere raffiguranti la natura e gli spiriti ancestrali. Ma nel profondo Zuberi si sentiva intrappolato. Nonostante avesse tutto ciò che chiunque potesse desiderare – una famiglia che lo amava, una comunità che lo stimava e un talento che gli garantiva un futuro – sentiva un vuoto inspiegabile.

Una notte, mentre la luna splendeva luminosa sull'oceano, Zuberi udì una voce misteriosa sussurrare nel vento. La voce disse:
"Se vuoi capire chi sei veramente, devi trovare il Roho ya Bure. Ma attenzione: il viaggio è pericoloso e il percorso sconosciuto."

Confuso ma determinato, Zuberi decise di accettare la sfida. Lasciò il suo villaggio con nient'altro che il suo scalpello, un piccolo pezzo di legno e qualche provvista.

Il viaggio

Il suo viaggio lo portò attraverso foreste incantate, vasti deserti e rovine abbandonate. Lungo il cammino incontrò diverse guide, tra cui una vecchia saggia che gli insegnò ad accettare le sue paure, un uccello che gli insegnò l'arte della pazienza e un fiume che scorreva e gli mostrò il valore del lasciar andare.

Ogni volta che imparava una lezione, usava lo scalpello per intagliare ulteriormente il pezzo di legno che trasportava. Il legno si trasformò lentamente in una bellissima scultura, anche se Zuberi stesso non capiva cosa stesse realizzando.

L'incontro con Roho ya Bure

Dopo anni di peregrinazioni, Zuberi giunse a una montagna mistica che si ergeva sopra le nuvole. Ai piedi della montagna c'era un cancello gigantesco, sul quale era scritto:
“Solo chi ha scolpito la sua vera anima può entrare.”

Zuberi osservò la sua scultura, che aveva ormai assunto una forma complessa e bellissima. Quando lo avvicinò al cancello, questo si aprì, rivelando una luce radiosa. Lì, nel cuore della montagna, incontrò Roho ya Bure, un essere libero e sconfinato come il vento.

Roho ya Bure ha parlato:
“La libertà non è un luogo, né un dono. È la scelta di essere se stessi, nonostante le paure, le aspettative e i limiti che incontriamo lungo il cammino. Hai liberato la tua anima plasmando te stesso, proprio come hai scolpito il legno."

Il ritorno

Quando Zuberi tornò al suo villaggio, non era più l'uomo di una volta. Emanava una pace interiore e una forza che ispiravano chiunque fosse in sua presenza. Divenne un mentore e un narratore e la storia di Roho ya Bure fu tramandata di generazione in generazione per ricordare che la vera libertà deriva dalla scoperta di sé.

Significato della storia

La storia di Roho ya Bure simboleggia il viaggio umano per comprendere e liberarsi dalle catene interne ed esterne. Sottolinea che la libertà non è qualcosa che si riceve, ma qualcosa che si crea attraverso il coraggio, la riflessione e la crescita.

Il testo italiano è stato tradotto con Deeple.

© Photo - African Art

Comments

  1. Molto bello.......

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  2. La libertà NON la si da mai nelle mani di nessuno...se trovi una persona che ne vale la pena..entrambi condividono la loro

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